Programmazione Turistica e Imposta di Soggiorno
di Pino Ingardia, ufficio Sviluppo CIDEC/FIARCOM
Nel salone consiliare di Palazzo D’Alì del Comune di TRAPANI si è svolto negli scorsi giorni un interessante seminario a cura della società di consulenza DES srl del dr. Saverio Panzica indirizzato alla applicazione ed estensione della imposta di soggiorno, alla presenza di amministratori e operatori turistici nel quadro del confuso ginepraio in cui si dibatte l’applicazione della imposta di soggiorno in tante città italiane.
A dire il vero – secondo accreditate stime- l’area della ricettività extralberghiera (case vacanze B&B, agriturismi, appartamenti in affitto etc) costituisce l’equivalente dei 2 terzi della offerta ricettiva del territorio e dunque un approfondimento delle normative relative è apparso molto utile per affrontare il ginepraio attuale sul quale con molta leggerezza e discutibilità si parla di abusivismo tout court.
In modo particolare il faro dell’attenzione del seminario si è centrato sugli appartamenti in affitto, offerte ricettive che con molta leggerezza sono state da qualche parte considerate abusive, e che invece sono regolate dalle norme civilistiche nazionali, ovviamente escluse nella normativa siciliana che affronta l’area delle attività professionali del turismo, e che non sarebbe male considerare come attività non professionali e normarne le caratteristiche, come ha fatto la regione Toscana.
Naturalmente – è stato chiarito – le locazioni pure escludono tassativamente servizi aggiuntivi come il cambio della biancheria, la pulizia etc. che le riqualificherebbe in attività professionali soggette alla Scica e alla partita IVA; che detti immobili devono essere in possesso di certificato di agibilità/abitabilità e di certificazione degli impianti elettrici per la sicurezza dell’ospite.-
Resta da considerare, al di là della validità del seminario e della legittimità della imposta introdotta dal Comune di Trapani, tutta la parte relativa al coinvolgimento degli operatori economici del settore e delle sue rappresentanze associative, che ne risultano attualmente del tutto escluse e trattate con un rapporto gerarchico assolutamente improprio; questo coinvolgimento favorirebbe una più’ diffusa e convinta adesione delle strutture di ospitalità, specialmente quando si consideri di programmarne i proventi in rapporto alle finalità turistiche, oggi molto improbabile perché entrano a far parte del calderone generale del Bilancio comunale.